A Catanzaro debutta "Cleopatra", l'opera che riscrive la storia con linguaggi senza tempo
Un’opera lirica innovativa che fonde musica elettronica, ricerca storica e scenografia digitale per ridare vita alla figura autentica di Cleopatra e rivoluzionare il melodramma contemporaneo

A Catanzaro debutta "Cleopatra", l'opera che riscrive la storia con linguaggi senza tempo
Un’opera che unisce l’antica storia egizia all’elettronica, l’innovazione scientifica alla grande tradizione operistica. È questo il biglietto da visita di “Cleopatra”, la nuova opera lirica di Alessandro Meacci, presentata ieri pomeriggio nel Foyer del Teatro Politeama di Catanzaro.
La conferenza stampa ha riunito il team artistico: Antonietta Santacroce, Direttore Artistico del Festival d’Autunno, il compositore Alessandro Meacci, la regista Erica Salbego, il direttore d’orchestra Massimiliano Caldi, il soprano Maria Carfora e la digital artist Annalisa Scarpa.
LA VISIONE DEL FESTIVAL E IL DEBUTTO
“Cleopatra”, inaugurerà in Prima Nazionale Assoluta il Festival d’Autunno, essendo l’opera che più di tutte sintetizza appieno i “linguaggi senza tempo” ai quali si ispira il cartellone di quest’anno.
Il Direttore Artistico, Antonietta Santacroce, ha sottolineato quanto il cartellone di quest’anno omaggi la contemporaneità e valorizzi la tradizione, con una particolare attenzione ai nuovi linguaggi ai quali sono affidati «le tre prime nazionali del week end di inaugurazione, che inizia stasera con “To My Skin”, uno spettacolo che va oltre la danza per sensibilizzare il pubblico sulla sostenibilità ambientale, tema caro al Festival il cui impegno è riconosciuto dal certificato Ecoevents- Legambiente. Si prosegue domani con “Cleopatra”, un’opera ambiziosa e molto articolata, che debutta a Catanzaro in virtù di una coproduzione tra il Festival d’Autunno e Roma Tre Orchestra, realizzata grazie al supporto triennale del bando Regionale e al sostegno di Enti e istituzioni private, tra le quali spicca la Fondazione Carical, a dimostrazione di quanto la sinergia tra pubblico e privato, possa far emergere la Calabria, in termini di proposta culturale, nel panorama nazionale e internazionale».
LA RIVELAZIONE DI CLEOPATRA TRA STORIA E RICERCA
Il compositore Alessandro Meacci ha immediatamente chiarito la missione dell'opera: «La nostra sfida è rimuovere la patina della femme fatale e svelare la vera Cleopatra: Il compositore Alessandro Meacci ha immediatamente chiarito la missione dell'opera: «La nostra sfida è rimuovere la patina della femme fatale e svelare la vera Cleopatra: una regina forte, indipendente e lungimirante». Meacci ha insistito sulla necessità di ancorare l’ispirazione alla ricerca scientifica (citando il lavoro di Chantal Milani e l’uso in orchestra di strumenti dell’antico Egitto, come la lira e il sistro, appositamente ricostruiti da Enzo Laurenti, alla prassi musicale più avanzata.
Questa visione è stata pienamente abbracciata dalla regista Erica Salbego che, nel suo ruolo ha sottolineato l’importanza della fusione tra l’innovazione, la musica elettronica e, un libretto importante: elementi che confluiscono in un unicum per «cambiare l’idea tradizionale di opera lirica che ha reso necessaria una messa in scena minimal per esaltare l’importanza di musica e testo».
SQUADRA, SUONO E TECNOLOGIA SENZA TEMPO
A livello musicale, il Direttore d’Orchestra Massimiliano Caldi ha confermato il carattere rivoluzionario dell’opera, elogiando Meacci come un compositore dal «linguaggio volutamente senza tempo e non classificabile in un genere musicale».
La sua originalità è stata lodata anche dal soprano Maria Carfora, che ha sottolineato la lungimiranza del compositore: «Oggi è essenziale che l’opera si rinnovi, raccontando sé stessa con gli strumenti che abbiamo a disposizione nel presente, e Meacci è la mente illuminata per farlo».
Infine, l’innovazione si estende anche alla scenografia digitale, grazie al lavoro di Annalisa Scarpa, che ha aggiunto alla narrazione strumenti tecnologici per far risaltare ancor di più la storia e la musica. Il suo lavoro si basa su un «vero e proprio dialogo con l’AI, partendo dal volto di Cleopatra, creato sulla base di studi scientifici da Chantal Milani e elaborato in modo articolato per arrivare al risultato finale, che unisce l'arte al futuro».
"Cleopatra" è davvero un’opera senza tempo che spazia dall’antico al moderno, utilizzando mezzi, strumenti, voci, strumenti di diversa fattura, per produrre un’opera visionaria che ci restituisce, superando generi e classificazioni, il ritratto in musica di una donna forte, senza tempo, assolutamente attuale. Un lavoro che promette di essere fondamentale per il futuro del melodramma e della cultura in Italia. Al Festival d’Autunno l’orgoglio di aver fatto partire questo progetto innovativo proprio da Catanzaro, che diventa in tal modo motore di sviluppo e crescita culturale, segnando una svolta nella produzione operistica contemporanea.