Calabria, crescita moderata dell’economia nel primo semestre 2025

PIL in aumento dell’1,3% e occupazione in crescita: bene industria, costruzioni e terziario, ma restano difficoltà nel commercio

A cura di Redazione
13 novembre 2025 14:14
Calabria, crescita moderata dell’economia nel primo semestre 2025 -
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Nei primi sei mesi del 2025 l’economia calabrese ha registrato una crescita moderata, con un aumento del PIL dell’1,3 per cento, superiore alla media nazionale e del Mezzogiorno, secondo le stime dell’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) della Banca d’Italia.

Il sondaggio di Banca d'Italia congiunturale condotto tra settembre e ottobre evidenzia una crescita del fatturato delle imprese calabresi nei primi nove mesi dell’anno, con livelli elevati di redditività e liquidità e una dinamica favorevole degli investimenti. Dopo la stabilizzazione dello scorso anno, l’industria in senso stretto ha mostrato segnali di miglioramento, in particolare nel settore alimentare, sostenuto dalla domanda estera, e nelle utilities. L’attività nelle costruzioni è rimasta elevata, trainata dalle opere pubbliche e dagli investimenti degli enti territoriali legati al PNRR, mentre il terziario ha continuato a crescere, pur con difficoltà persistenti nel commercio.

I livelli occupazionali sono aumentati più rapidamente della media nazionale e del Mezzogiorno, coinvolgendo sia i lavoratori dipendenti sia gli autonomi. Il tasso di disoccupazione è diminuito, mentre la partecipazione al mercato del lavoro è rimasta stabile. La crescita dell’occupazione ha sostenuto i redditi delle famiglie, aumentati anche in termini reali, nonostante un’inflazione lievemente in aumento a causa dei rincari dei beni alimentari e dei servizi.

I consumi sono rimasti deboli, influenzati dal basso clima di fiducia delle famiglie, che continuano a ricorrere al credito al consumo. Il credito bancario al settore privato non finanziario si è rafforzato, in particolare per le imprese più grandi e per i mutui legati all’acquisto di abitazioni. Il costo del credito è diminuito per le imprese e si è stabilizzato per le famiglie, mentre il tasso di deterioramento del credito al settore produttivo è diminuito, pur restando superiore alla media nazionale. Anche i depositi bancari e il valore dei titoli detenuti dal sistema bancario sono aumentati, sebbene a un ritmo più contenuto rispetto allo scorso anno.