Catanzaro - Al Festival d’Autunno “Santuzza e le altre”

Un viaggio affascinante attraverso la complessità dell’animo femminile

A cura di Redazione
20 ottobre 2025 14:00
Catanzaro - Al Festival d’Autunno “Santuzza e le altre” -
Condividi

Catanzaro - Il Festival d'Autunno, fondato e diretto da Antonietta Santacroce, ha dimostrato ancora una volta di non limitarsi alla grande musica, ma di farsi promotore di temi importanti. In un’edizione dedicata alla riflessione sull’ambiente (con eventi come "To my skin" e "Cosmos") e alla sensibilizzazione sulla condizione femminile (al centro dei tre appuntamenti “Domenica al Museo” dedicati a Medea, Santuzza e “Picchiamoci”), l’evento tenutosi ieri sera presso il Palazzo Mazza di Borgia“Santuzza e le altre”, si è rivelato un momento culminante di questa tematica.

A guidare il pubblico in questo viaggio emotivo, due interpreti di straordinario calibro: il soprano Giorgia Teodoro e il pianista Giovanni Mazzuca. Evento di rara intensità e raffinatezza, il concerto si è rivelato un vero e proprio elogio alla forza, alla fragilità e alla complessità delle donne che popolano il melodramma italiano e il grande repertorio cameristico europeo.

Il percorso, abilmente tracciato, ha coperto un arco temporale che va dal Settecento fino al ‘900 spaziando dal francese François Poulenc al tedesco-americano Kurt Weill per concludere con un omaggio alla cultura napoletana e a Nino Rota. Il tema universale dell'amore è stato declinato in tutte le sfaccettature: quello che arde, consuma, disattende, uccide, e che, fugacemente, dona gioia e speranza.

La Voce, Ponte tra Archetipo e Realtà

Il soprano Giorgia Teodoro è stata l’anima pulsante della serata. La sua voce, duttile e piena, potente ed evocativa, ricca di sfumature, si è dimostrata lo strumento ideale per dare vita a personaggi femminili complessi e indimenticabili. La sua straordinaria capacità interpretativa ha trasformato ogni aria e ogni lied in un tassello di un ritratto completo dell’animo femminile. Un dettaglio non trascurabile: il suo abito, di un intenso colore rosso, rifletteva visivamente la passione ardente e la forza insite nei brani scelti, ponendosi come un ulteriore e potente tributo alle donne celebrate.

Il repertorio, scelto per la sua qualità e profondità psicologica, ha spaziato dai capolavori operistici alla musica da camera. La Teodoro ha vestito i panni della sofferente Santuzza di Mascagni con la celebre aria “Voi lo sapete, o mamma” tratta da Cavalleria rusticana), toccando le corde del dramma verista, ma ha saputo anche interpretare il sacrificio di Turandot di Puccini con “Tu che di gel sei cinta”. La raffinatezza della scaletta si è rivelata nella scelta di brani che dimostrano la sua versatilità: dal Settecento napoletano di Paisiello (“Nel cor più non mi sento” da La bella molinara) alla grazia mozartiana di Zerlina (“Vedrai, carino” dal Don Giovanni). Un momento di pura eccellenza è stato “Les chemins de l’amour” di Poulenc: una esecuzione splendida, la cui padronanza stilistica all’altezza delle aspettative ha trasportato l’ascoltatore nel cuore del Novecento francese. Il programma è poi proseguito con il tedesco-americano Kurt Weill (con il tango “Habanera” e “Youkali”), per concludere con una sentita attestazione di napoletanità: l’aria di Amalia, composta da Nino Rota su libretto di Eduardo De Filippo (tratto da Napoli milionaria).

Il Pianoforte: Tecnica, Emozione e Omaggio

Al fianco del soprano, il pianista Giovanni Mazzuca si è imposto non solo come accompagnatore di precisione e sensibilità, ma come vero e proprio coprotagonista. Definito a ragione un virtuoso del pianoforte, ha incantato i presenti con tre brani solistici che hanno messo in luce grande tecnica e cura del fraseggio.

Particolarmente emozionante è stato l’intermezzo dedicato al “Liebeswalzer” di Moritz Moszkowski, un brano non solo eseguito con maestria, ma arricchito da una toccante dedica ad Andrea Reto, violoncellista recentemente scomparso. La bravura di Mazzuca si è espressa pienamente anche nel “Preludio per la mano sinistra” di Alexander Scriabin e negli scintillanti “Feux d’artifice” di Claude Debussy.

La straordinaria alchimia esistente tra Giorgia Teodoro e Giovanni Mazzuca ha reso al meglio la magia e la raffinatezza di questo repertorio, regalando al pubblico un ritratto musicale indimenticabile dell’eterno femminino. Richiamati a gran voce per un’ultima sentita esibizione il duo Teodoro-Mazzuca si è distinto con “Stornello” di Giuseppe Verdi e con “Zueignung”, un lied di Richard Strauss che il soprano ha cantato in tedesco.

Il Festival d’Autunno questa settimana presenterà tre eventi di grande spessore. Venerdì 24 ottobre, Paolo Fresu, dedicherà il suo personale omaggio a uno degli artisti rock più iconici: David Bowie. Al suo fianco in “Heroes”, la voce di Petra MagoniFrancesco Ponticelli al contrabbasso e basso elettrico, Christian MeyerFrancesco Diodati, alla chitarra e Filippo Vignato, al trombone. Sabato 25 ottobreAlice nel suo spettacolo “Master Songs”, oltre a proporre brani del suo repertorio, riserverà una particolare attenzione alla canzone d’Autore nostrana. Entrambi i concerti si terranno al Teatro Politeama di Catanzaro, alle ore 21.

Domenica 26 ottobre, al Museo Marca di Catanzaro, alle ore 18, Arianna Porcelli Safonov con il suo monologo “Picchiamoci” metterà in mostra la sua ironia pungente e dissacratoria.