Catanzaro, dal 17 agosto continua EstArte. Monteverdi: "Dialoghi e sapori tra terra e mare”

Musica, teatro, libri e sapori si incontrano tra terra e mare a Catanzaro Lido, dal 17 agosto al 5 settembre, per un festival unico

A cura di Redazione
11 agosto 2025 16:00
Catanzaro, dal 17 agosto continua EstArte. Monteverdi: "Dialoghi e sapori tra terra e mare” - Giunta Donatella Monteverdi (US Comune di Catanzaro - 19.5.2025)
Giunta Donatella Monteverdi (US Comune di Catanzaro - 19.5.2025)
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“Dentro il confine: musica, dialoghi e sapori tra terra e mare” è un festival inserito nella più ampia cornice di EstArte (qui tutti gli eventi di agosto), la rassegna di eventi programmata per l’estate 2025 dall’Amministrazione comunale di Catanzaro, mettendo a frutto l’idea di condivisione delle partnership tra pubblico e privato, pubblico e pubblico, pubblico e associazioni che le è propria, bussola costante di orientamento nell’azione di governo della Città. 

“Dentro il confine: musica, dialoghi e sapori tra terra e mare”, è un festival che si struttura intorno alla collaborazione tra il Comune e il Conservatorio Tchaikovsky e che troverà continuazione nelle Master Class autunnali. Festival che ha un titolo bastevole a sé stesso. E che pure va, se non spiegato, certo analizzato.

Di per sé, è titolo che procede controcorrente: abituati come siamo a sopravalutare, e perciò a desiderare, ciò che sta lontano e al di fuori di un immediato riferimento spazio temporale; o anche soltanto a considerare come utile alla fruibilità culturale tutto quanto sia concluso e conchiuso, quel che era prima e quel che sarà dopo. Noi abbiamo pensato, invece, che sia più interessante dare uno sguardo, e porgere un orecchio, a ciò che è in movimento, che si agita mentre si svolge, che si attua mentre si trasforma. Allacciando il passato con il presente, confrontando i generi, avvicinando i luoghi. Suonando, dialogando, rappresentando. Aprendoci alle contaminazioni, agli scambi fruttuosi e promettenti, noi, cittadini sorpresi tra terra e mare, aperti al nuovo, fieri di quanto possiamo offrire. Anche in termini di istituzioni culturali.

Per questo ci è sembrato naturale stringere un accordo, individuato nel più generale quadro del PN Metro Plus, con il Conservatorio Tchaikovsky. Impegnato anch’esso a trovare il filo rosso di continuità tra classico e contemporaneo, tra il bello che è statuito e il bello che si va modellando. E insieme, seguendo questo filo, abbiamo pensato che si potesse uscire dal labirinto in chiave jazz, la musica nata ai margini delle piantagioni e al limitare di campi e acque e che ha fatto dell’improvvisazione il suo biglietto di entrata nella classicità contemporanea. Un jazz facile benché rigoroso, inclusivo perché divertente.

“Dentro il confine” darà conto di questa ricerca, dal 17 agosto al 5 settembre, nel suo svolgimento al quartiere Lido, nei due luoghi di elezione, Piazza Dogana e Parco Gaslini. Penso al Tchaikovsky Jazz Trio special guest Diletta Carrozzino, al Jazz Live di Nino Buonocore, tanto per fare solo qualche nome. Ma anche agli altri generi, perché “Dentro il confine” tanto si agita: le voci straordinarie di Silvia Mezzanotte già front woman dei Matia Bazar, di Sonia Addario docente di Canto moderno al Conservatorio, di Mimma Pisto che rivisita Burt Bacharach, il DJ Set di Notti Marine, la chitarra battente di Francesco Loccisano e i tamburi a cornice di Andrea Piccioni nel Duo di Upgrade, e l’Unzi Dunzi Trinzi di Rita Botto, omaggio in jazz alla tradizione popolare.

Ma tanti altri gli appuntamenti, tutti meritevoli. Non solo musicali: dall’apertura del Festival, affidata al teatro dei burattini tradizionali calabresi di Angelo Gallo in Zampalesta u cana tempesta, un appello alla solidarietà che tutto appiana e rende umano, agli autori di prim’ordine: con il criminologo Domenico Romeo che in Odio Innocente tratta della morte di Pasolini da un originale punto di vista; con Anna Katharina Frohlich che in La trama dell’invisibile descrive il suo rapporto con il grande Roberto Calasso, padre di Adelphi; con Pino Ippolito Armino con la sua Storia dell’Italia Meridionale edita da Laterza.

Un Festival, “Dentro il confine”, di livello e di spessore, quindi. Accanto al quale, inserito com’è nel più ampio programma di eventi - ricordiamo che parallelamente si svolgono il “Catanzaro Sound”, il Cinema in Piazza di “Schermi”, la Factory Area” al San Giovanni, dove tra l’altro il 26 agosto Graecalis omaggia Giuseppe Ungaretti - ovviamente scorrono le giuste occasioni di svago e di intrattenimento, anche gastronomico dell’International food sul lungomare e degli affermati locali di Lido.

Ce n’è per tutti, insomma, per grandi e piccoli, per pensosi e gaudenti. L’importante è fare, l’importante, mi permetterei di dire, è osare. Non tanto perché sbagliando s’impara, quanto perché si impara facendo. Come è successo tante volte nella scienza, quando nel ricercare un farmaco contro l’ipertensione si è trovato il miglior rimedio contro la caduta dei capelli. Ci sarebbero altri esempi simili, anche altri più recenti forse un po’ più glamour, ma può bastare questo. La chiamano “Serendipity”, c’hanno fatto anche un film. “Dentro il confine”, farà il suo, anche al di là delle migliori intenzioni.


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