Catanzaro - Educazione e rete sociale per dire no alle droghe

Dalla periferia al carcere minorile: con CarpEdiEm accompagna i giovani fuori dal circuito della devianza e delle dipendenze

A cura di Redazione
02 agosto 2025 10:00
Catanzaro - Educazione e rete sociale per dire no alle droghe -
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Catanzaro - Contrastare l’abuso di sostanze tra i giovani, intercettare precocemente i segnali di disagio, rafforzare reti educative territoriali e costruire alternative sane nei contesti a maggiore vulnerabilità sociale. Sono questi gli obiettivi del progetto “CarPediEm – Creare Presidi Educativi”, promosso dal Centro Calabrese di Solidarietà ETS in collaborazione con l’Istituto Penitenziario Minorile di Catanzaro, la Comunità Ministeriale del Ministero della Giustizia, e con il coinvolgimento di scuole, famiglie, educatori naturali e realtà del terzo settore.

Un progetto ambizioso, articolato su tutto il territorio della provincia di Catanzaro, che punta a trasformare la prevenzione in un’azione concreta e quotidiana. CarPediEm nasce dalla consapevolezza – supportata dai dati della Relazione 2023 al Parlamento sulle tossicodipendenze – che l’età di accesso all’uso di droghe si è drasticamente abbassata, colpendo in modo crescente minorenni e giovani adulti, spesso privi di strumenti di consapevolezza e sostegno.

Il progetto, attivo per 12 mesi, si struttura in tre aree di intervento e interesserà tre realtà cruciali della città di Catanzaro: il quartiere Aranceto, ad alta vulnerabilità sociale, caratterizzato da un forte disagio economico, elevata dispersione scolastica e assenza di servizi; l’IPM di Catanzaro, unica struttura penale minorile della Calabria, che accoglie giovani da tutta Italia; la Comunità Ministeriale, dedicata alla rieducazione e al reinserimento sociale e lavorativo dei minori sottoposti a provvedimenti giudiziari.

«CarPediEm rappresenta – spiegano i responsabili del progetto – una risposta organica, educativa e comunitaria a un fenomeno che non può essere affrontato solo in termini repressivi. È un investimento sulla libertà e sul futuro delle nuove generazioni, attraverso la creazione di presidi educativi capaci di orientare, ascoltare e restituire speranza nei luoghi in cui la speranza sembra essere più fragile».

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