Catanzaro – Metropolitana di Superficie, storia, meriti e verità politiche di un’opera strategica per la città

Dall’idea degli anni Ottanta all’inaugurazione imminente: il ruolo centrale del Centro-Sinistra e l’appello a ristabilire la corretta ricostruzione istituzionale

A cura di Redazione
14 dicembre 2025 22:00
Catanzaro – Metropolitana di Superficie, storia, meriti e verità politiche di un’opera strategica per la città -
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Fra pochi giorni Catanzaro, città capoluogo di Regione, inaugurerà la Metropolitana di Superficie, un’infrastruttura strategica destinata a incidere profondamente sulla mobilità urbana e sull’organizzazione territoriale dell’Area Vasta. In una prima fase sarà aperto al pubblico il solo tracciato che collega il Centro Storico con il quartiere Lido, mentre nei prossimi mesi sarà completato l’intero percorso fino a Germaneto.

La Metropolitana di Superficie affonda le sue radici all’inizio degli anni Ottanta, quando fu pensata e progettata dall’allora sindaco Marcello Furriolo, in relazione alle esigenze di una città molto diversa da quella attuale. Con la fine di quella sindacatura, tuttavia, il progetto rimase a lungo nei cassetti.

La concreta realizzazione dell’opera si deve alla determinazione del sindaco Rosario Olivo e della sua Amministrazione comunale di Centro-Sinistra nel periodo 2006-2011, con il decisivo sostegno dell’allora presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. Un contributo fondamentale arrivò anche dal Governo nazionale guidato da Romano Prodi e in particolare dal ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, che seguì direttamente il progetto nelle sue fasi più delicate. Un ruolo tecnico di assoluto rilievo fu svolto dagli ingegneri Giovanni Angotti e Domenico Angotti, ai quali va riconosciuto il merito di aver portato a compimento l’opera.

Il 17 maggio 2007 la Giunta comunale di Catanzaro approvò il progetto preliminare del collegamento ferroviario metropolitano tra la città e la nuova stazione di Catanzaro Valle del Corace, prevedendo due stazioni intermedie in prossimità del Policlinico universitario e della Cittadella regionale. Il progetto ottenne l’approvazione regionale nella Conferenza di servizi del 7 novembre 2007, inserendosi nel Programma strategico europeo per il trasporto metropolitano, con una prima interlocuzione positiva con la Comunità Europea.

Nel 2008 la Giunta regionale deliberò il finanziamento degli interventi e, contestualmente, quello dei sistemi ettometrici, come scale mobili e tapis roulant, pensati per migliorare la mobilità urbana. Sempre nello stesso periodo fu firmato un protocollo d’intesa tra Regione Calabria, Provincia di Catanzaro, Comune di Catanzaro e Ferrovie della Calabria per la realizzazione di un Servizio Ferroviario Metropolitano, con un investimento complessivo di 110 milioni di euro a valere su fondi europei.

Nel 2009 le Ferrovie della Calabria, individuate come ente gestore, conferirono l’incarico per il progetto definitivo, approvato con decreto dirigenziale nel 2010, mentre il Comune di Catanzaro prese formalmente atto del finanziamento. Negli anni successivi l’Amministrazione Olivo sollecitò ripetutamente la Regione, allora guidata da Giuseppe Scopelliti, per la firma dell’Accordo di Programma, necessario all’avvio dell’appalto, che arrivò con notevoli ritardi.

La fase conclusiva fu sbloccata durante la presidenza regionale di Mario Oliverio, nel corso delle sindacature di Sergio Abramo, dopo quella breve di Michele Traversa. Resta invece aperta la questione dei sistemi ettometrici, non realizzati nonostante i progetti predisposti dall’Amministrazione di Centro-Sinistra, responsabilità che viene attribuita alle amministrazioni successive.

Secondo Sabatino Ventura Nicola, già assessore comunale e consigliere provinciale, è necessario oggi ristabilire una verità politica e amministrativa sull’opera, riconoscendo che la Metropolitana di Superficie è frutto dell’azione coordinata del Centro-Sinistra a livello comunale, regionale e nazionale. Un ruolo documentato anche dalla stampa nazionale dell’epoca, come Il Sole 24 Ore, che nel gennaio 2008 parlava di un investimento da 120 milioni di euro e di un progetto capace di rilanciare Catanzaro come centro direzionale.

Ventura sottolinea come le amministrazioni regionali di destra, subentrate dopo Loiero, abbiano svolto prevalentemente funzioni amministrative dovute, senza poter interrompere un’opera già finanziata e avanzata, e invita il Campo Largo, a partire dal Partito Democratico, a promuovere un’iniziativa pubblica per ricostruire correttamente la storia della Metropolitana.

Tra le proposte avanzate figurano l’intitolazione della stazione principale all’ingegnere Giovanni Angotti e, in prospettiva, quella dell’intera Metropolitana di Superficie a Rosario Olivo, riconosciuto come il principale artefice politico dell’opera. Nel giorno dell’inaugurazione del primo tratto, secondo l’appello, dovrebbero essere presenti con tutti gli onori Rosario Olivo, Agazio Loiero, Alessandro Bianchi, Mario Oliverio e Wanda Ferro, allora presidente della Provincia.

Un passaggio di memoria e di verità istituzionale che, secondo l’autore, spetta oggi al sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, affinché alla città venga restituito il racconto completo di una delle opere più significative della sua storia recente.