Catanzaro, nella Basilica dell’Immacolata si chiude il Giubileo diocesano 2025

Mons. Maniago: “Non un traguardo, ma il punto da cui ripartire come comunità”

A cura di Redazione
29 dicembre 2025 08:28
Catanzaro, nella Basilica dell’Immacolata si chiude il Giubileo diocesano 2025 -
Condividi

Si è svolta nella Basilica di Maria Santissima Immacolata la solenne celebrazione che ha ufficialmente segnato la conclusione del Giubileo diocesano 2025 della Chiesa di Catanzaro-Squillace. La Messa, presieduta dall’Arcivescovo Metropolita Claudio Maniago, si è tenuta in occasione della festa della Santa Famiglia, cornice ritenuta particolarmente significativa per il senso dell’Anno Santo appena concluso.

Nella sua omelia, l’Arcivescovo ha espresso profonda gratitudine alla comunità diocesana per la partecipazione convinta e diffusa alle iniziative giubilari. «Non siamo qui per una formalità, ma per respirare ancora una volta il senso profondo del nostro essere Chiesa», ha rimarcato, evidenziando come l’esperienza del Giubileo sia stata vissuta come tempo di riscoperta spirituale e relazione fraterna. Riflettendo sul simbolo della Santa Famiglia, Mons. Maniago ha richiamato il valore del cammino condiviso, ricordando che, nelle fragilità quotidiane, «Dio continua a far brillare la dignità e la bellezza delle nostre famiglie».

Nel tratteggiare l’anno trascorso – tra pellegrinaggi, momenti di formazione comunitaria, il passaggio della Porta Santa e numerose iniziative parrocchiali – l’Arcivescovo ha ribadito che la chiusura dell’Anno Santo non rappresenta un epilogo, ma un segno di rilancio: «Il Giubileo non può restare un ricordo: deve generare passi coraggiosi, una conversione che prende forma concreta».

In piena sintonia con il magistero di Papa Francesco, l’invito è a proseguire un percorso di prossimità e attenzione ai più vulnerabili, affinché la speranza maturata in questi mesi si traduca in gesti e scelte quotidiane. Da qui l’annuncio della visita pastorale, che accompagnerà i prossimi anni della diocesi: «Continueremo a camminare, pellegrini nella speranza, senza indugio, per custodire e far crescere la grazia ricevuta».

La celebrazione si è conclusa con l’atto di affidamento alla Vergine Maria e ai santi patroni della diocesi, perché sostengano il percorso ecclesiale che ora si apre e che, nelle intenzioni della guida pastorale, punta a una rinnovata vitalità missionaria nel tessuto delle comunità locali.