A Soverato presidio pro-Palestina al Magna Graecia Film Festival

Il Coordinamento provinciale Catanzaro a sostegno del popolo palestinese contesta la presenza di Tajani al festival e i finanziamenti regionali

A cura di Redazione
02 agosto 2025 14:00
A Soverato presidio pro-Palestina al Magna Graecia Film Festival - palestina
palestina
Condividi

Soverato – Il Magna Graecia Film Festival, in corso a Soverato, è diventato il palcoscenico di una forte protesta politica. Il Coordinamento provinciale Catanzaro a sostegno del popolo palestinese ha indetto un presidio in concomitanza con la presenza al festival di figure politiche di rilievo come Antonio Tajani, criticando apertamente le scelte politiche e le posizioni del governo italiano e della Regione Calabria.

Secondo la nota del coordinamento, la presenza di politici come Elly Schlein e Antonio Tajani al festival è vista come un'inopportuna vetrina per coloro che, a loro avviso, non hanno agito concretamente per fermare quello che definiscono un "genocidio in atto a Gaza". Il comunicato critica Tajani per le sue dichiarazioni sul riconoscimento dello Stato di Palestina, sostenendo che l'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) lo avrebbe già fatto con gli accordi di Oslo, e che la sua posizione sarebbe incoerente.

La protesta si estende anche a livello locale, con una dura critica rivolta alla Calabria Film Commission e alla Regione Calabria. Il coordinamento contesta il finanziamento del progetto sulla cucina ebraica "Kosher", il "(K)alabria Star K (Kosher)", un'iniziativa di Klaus Davi, mentre altre regioni italiane hanno sospeso i rapporti con Israele. Questo viene interpretato come una "scelta di campo schierandosi con il sionismo" da parte del festival.

Il presidio, svoltosi ieri, 1 agosto, sul Lungomare Europa, ha voluto denunciare "il cinico disprezzo che si nutre nei confronti del popolo palestinese". Il comunicato invita a boicottare il festival e i suoi ospiti, esprimendo un netto "no" alla guerra, al riarmo e alla "complicità con la NATO", definendola complice del conflitto. Si sottolinea inoltre come gli ingenti fondi destinati alla spesa militare, che a livello europeo potrebbero raggiungere gli 800 miliardi di euro, siano sottratti a servizi essenziali come la sanità e l'istruzione, a scapito dei cittadini.

La nota si conclude con un appello a sostenere la Palestina che lotta e con la dichiarazione che "i nostri soldi già oggi vengono usati dalle imprese belliche per massacrare il popolo palestinese", definendo le aziende come Leonardo "pienamente complici del genocidio in corso".

Segui CatanzaroOk