Domenico Benedetto D’Agostino vince il Premio Letterario Muricello 2025 con “Quattro Apocalissi”

La tredicesima edizione del premio a San Mango d’Aquino celebra innovazione culturale, inclusione sociale e eccellenze artistiche e giornalistiche

A cura di Redazione
11 settembre 2025 13:00
Domenico Benedetto D’Agostino vince il Premio Letterario Muricello 2025 con “Quattro Apocalissi” -
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È Domenico Benedetto D’Agostino con il libro “Quattro Apocalissi” (Qed Edizioni) il vincitore del Premio Letterario Muricello 2025. L’autore si è aggiudicato il pegaso alato realizzato dal maestro Maurizio Carnevali con un’opera di taglio sperimentale in lingua antica. A portare in finale il volume è stata la critica letteraria e blogger Ippolita Luzzo.

Ha vinto un libro straordinario per le novità che rappresenta nel mondo culturale. Scrivere un volume in lingua volgare del Seicento è un’operazione singolare e meritoria”, ha commentato il direttore artistico del Premio, Antonio Chieffallo.

La tredicesima edizione del Premio, che si è svolta a San Mango d’Aquino e si è articolata in due serate condotte dal giornalista Ugo Floro, ha raccolto un’ampia partecipazione di pubblico.

Diversi i Premi Muricello consegnati oltre a quello letterario. Tra questi, quello alla memoria di Lorenzo Pataro, giovane promessa della poesia contemporanea recentemente scomparso, consegnato al padre Fernando.

Spazio poi al sociale con la premiazione di chi si è distinto "oltre il pregiudizio" – leit motiv della tredicesima edizione – spendendosi a favore dell’inclusione dei più fragili. Tra i premiati:

  • Eugenio Iannella, imprenditore che in Romagna ha avviato un’attività di ristorazione inclusiva per disabili;

  • Silvio Cilento, presidente di Arci Cosenza e fondatore del primo Cad Lgbt della Calabria;

  • Solidal Sound Band dell’Ambulatorio Solidale “Prima gli ultimi” di Lamezia Terme, che si esibisce per far conoscere il lavoro a favore degli indigenti.

Premi alle eccellenze:

  • Walter Brenner, libraio ed editore di origini ebree, figlio di un internato del campo di concentramento di Ferramonti;

  • Domenico Piraina, manager culturale e direttore di Palazzo Reale a Milano;

  • Sasà Calabrese, polistrumentista e cantante;

  • Daniele Piervincenzi, reporter di guerra e giornalista d’inchiesta.

Tra i momenti più intensi: il ricordo di Saverio Strati con la narrazione del realismo antropologico a cura della scrittrice e nipote Palma Comandé, il monologo sulla violenza di genere interpretato da Annalisa Insardà, e la declamazione delle poesie di Lorenzo Pataro da parte di Francesco Rizzo ed Emanuela Stella.
Intermezzi musicali di Santino Cardamone, Eleonora Anania e del fisarmonicista Antonio Grosso.

A chiudere la seconda serata il monologo dell’attivista del Movimento Agende Rosse, Silvia Camerino, dedicato a Paolo Borsellino.

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