Catanzaro - Al via la XXII edizione del Festival d’Autunno tra arte, emozioni e nuove visioni
Musica, teatro e danza si intrecciano con dieci prime nazionali, produzioni originali e omaggi alla tradizione e alla contemporaneità

Catanzaro - Un alfabeto fatto di voci, musica e corpi capace di trasmettere emozioni universali: “CambiaMenti. Linguaggi Senza Tempo” è la proposta artistica che coniuga espressioni fra le più innovative e le radici profonde della nostra tradizione. In un mondo in continua evoluzione, l’arte conferma il potere di parlare a ogni epoca, superando barriere temporali e generazionali e anticipando nuovi linguaggi. È questo il cuore della XXII edizione del Festival d’Autunno, il cui cartellone è stato presentato questa mattina a Catanzaro dalla direttrice artistica Antonietta Santacroce, insieme al sindaco Nicola Fiorita e a Cosimo Caridi, responsabile Grandi Eventi della Regione Calabria.
Antonietta Santacroce ha spiegato che il titolo “CambiaMenti. Linguaggi Senza Tempo” vuole sottolineare come teatro e arti performative si adattino al mutare dei tempi. Il programma, ha detto, offre 24 spettacoli in cui il contemporaneo dialoga con la classicità, attraverso linguaggi visivi, sonori e non verbali. "Offriremo un’esperienza ricca e diversificata — ha aggiunto — in cui emozioni, storie e interpretazioni originali raccontano il mondo attraverso fermenti artistici contemporanei e codici tradizionali". Dieci prime nazionali assolute, produzioni e coproduzioni originali, saranno protagoniste di un calendario che spazia da “Alice” a “Romeo e Giulietta”, da tributi musicali a David Bowie fino a grandi eventi con “I tre moschettieri” e Giorgio Panariello. La formazione del pubblico più giovane sarà sostenuta da spettacoli dedicati come “Pierino e il lupo”, “Favole di sabbia”, “Cosmos”.
Da agosto a novembre il Festival si articolerà in tre sezioni principali: la Summer Edition, con l’Arena del Teatro Comunale che ospiterà “Caruso e Altre Storie – Tributo a Lucio Dalla” (6 agosto); “Over The Rainbow” della Compagnia Artedanza (7 agosto); “Carmen Jazz Fantasy” a Squillace e Borgia (19–20 agosto); e “Còtra – La Chitarra Battente” (21 agosto), prima nazionale dedicata alla musica popolare calabrese rivisitata. Per la danza, la programmazione prevede “To My Skin” (10 ottobre), un’opera a sfondo ecologico; “Smile” (23 ottobre), con coreografie e lezioni aperte; “Cosmos” (18 ottobre), spettacolo suggestivo dell’Evolution Dance Theater; e “Romeo e Giulietta” (1° novembre) con il Balletto del Sud, sulle note di Prokofiev.
La musica sarà protagonista con concerti che celebrano Jane Austen con “Danzando con Jane (Austen)” nella Sala Concerti di Palazzo De’ Nobili, “Alla Ricerca dell’Uomo Ragno” di Mauro Repetto (17 ottobre), “Heroes. Omaggio a David Bowie” con Paolo Fresu (24 ottobre) e “Master Songs” di Alice (25 ottobre). Il teatro, inteso come specchio dell’anima, vedrà la prima assoluta di “Cleopatra” (11 ottobre) e al Politeama di Catanzaro il musical “I Tre Moschettieri” (30 ottobre) e lo spettacolo conclusivo di Giorgio Panariello “E Se Domani...” (3 novembre).
Confermata anche la sezione domenicale al museo, con debuttanti nazionali come “Medea” (12 ottobre), “Santuzza e le Altre” (19 ottobre) e il monologo “Picchiamoci” (26 ottobre), che affronta la violenza di genere. Il Festival guarda alle nuove generazioni attraverso spettacoli scolastici in mattinata: “Favole in Musica: Racconti di Sabbia” (24 ottobre) e “Pierino e il Lupo” (31 ottobre), che mescolano musica, danza e riflessione psicologica.
Nicola Fiorita ha evidenziato come la riuscita del Festival sia segno del forte legame tra l’evento e la città, esprimendo fiducia nella Sovrintendente Santacroce. “Il Comune supporta questo appuntamento con un piccolo contributo, riconoscendone il valore per Catanzaro”, ha affermato. Cosimo Caridi ha elogiato la qualità delle proposte e la passione dimostrata dalla direttrice. All’incontro, tra gli altri, erano presenti rappresentanti di Soverato, Squillace, sponsor e associazioni locali, segno della comunità coinvolta attivamente nell’evento.
Il Festival d’Autunno si conferma dunque come un caleidoscopio di linguaggi e suggestioni, in cui il contemporaneo e la tradizione si fondono per raccontare, divertire, provocare emozioni e stimolare la riflessione.