Tiriolo capitale d’Italia per un giorno

Tiriolo, “Terra dei Feaci”, si candida a Capitale del Nome Italia

A cura di Redazione
27 ottobre 2025 11:00
Tiriolo capitale d’Italia per un giorno  -
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Tiriolo, amenissimo borgo medievale calabrese dalla caratteristica forma a piramide e con circa 3.500 abitanti, svetta a settecento metri di altitudine dominando l’istmo più stretto d’Italia tra Catanzaro e Lamezia Terme, in un punto da cui lo sguardo abbraccia contemporaneamente i due mari vicini ed equidistanti, lo Ionio ad est e il Tirreno ad ovest. Una posizione strategica e spettacolare apprezzata da popoli antichissimi oltre tremila anni fa. Secondo la tradizione tramandata da celebri storici greci e latini, questo territorio sarebbe stato capitale dei Feaci, il popolo dell’Odissea noto per civiltà, ricchezza, accoglienza e gentilezza. Proprio qui si legherebbe l’epico incontro tra Ulisse e Nausicaa, divenuto allegoria dell’ospitalità calabrese fin dai tempi più remoti. Non a caso il monumento ad Ulisse e Nausicaa, opera in pietra dello scultore Maurizio Carnevali e collocato in posizione preminente in Piazza Italia, celebra la vocazione all’accoglienza dell’intera Calabria, con Nausicaa divenuta simbolo delle Pro Loco calabresi.

Non molti sanno che, secondo autorevoli fonti storiche, la Calabria dell’età del bronzo fu denominata “Italia” in onore del suo epico re Italo e che proprio Tiriolo, sovrastando il cuore dell’istmo, sarebbe stato uno dei centri originari di questo nome che oggi identifica una Nazione intera. Come ricorda il filosofo Aristotele nella Politica (VII, 9, 2), l’istmo era mezza giornata di cammino tra i due mari, rappresentando idealmente l’unità. Col passare dei secoli, il nome Italia si è esteso progressivamente a tutta la Penisola con Ottaviano Augusto e successivamente alle isole maggiori con Diocleziano, fino a diventare il vessillo del Risorgimento e del Regno d’Italia proclamato nel 1861.

Nonostante l’importanza simbolica di questa denominazione, in Italia manca ancora un luogo che la celebri in modo istituzionale e permanente. Per questo motivo, nel 1982, Domenico Lanciano (Badolato, CZ) ha fondato il movimento culturale “Calabria Prima Italia”, volto alla valorizzazione della storia del nome Italia e del suo significato identitario. Nel 2023 a Davoli, grazie al supporto del Comune e della Biblioteca Vincenziana, si è svolta la prima Festa del Nome Italia, con il conferimento del Premio Calabria Prima Italia. Le edizioni 2024 e 2025, celebrate online, hanno premiato personalità anche di altre regioni.

La quarta edizione della Festa si svolgerà sabato 21 giugno 2026 a Tiriolo, nel giorno del solstizio d’estate. L’organizzazione è affidata alla Pro Loco “Terra dei Feaci”, guidata dalla presidente Valentina Paone, che ha assunto l’impegno durante una recente riunione con lo stesso Domenico Lanciano e con Luigi Puccio, ex sindaco di Tiriolo e figura di riferimento della comunità. L’auspicio condiviso è che Tiriolo possa diventare la sede stabile della Festa del Nome Italia, trasformandola in un appuntamento di alto profilo storico, culturale, turistico e sociale, capace di coinvolgere istituzioni, studiosi e visitatori provenienti da tutta Italia e dall’estero.

Le iniziative previste puntano a dare maggiore visibilità non soltanto a Tiriolo e all’istmo catanzarese, ma all’intera provincia di Catanzaro e alla Calabria, con l’ambizione che la Festa possa crescere fino a diventare una delle più significative manifestazioni estive a livello nazionale e internazionale. Il programma dettagliato verrà reso noto nei mesi prossimi, ma l’obiettivo è già chiaro: celebrare ogni anno, proprio dove nacque, il nome che unisce un popolo intero.