Vallefiorita, il Comune di Vallefiorita concede il patrocinio per il Cammino Basiliano

Il Cammino Basiliano attraversa Calabria e Basilicata, offrendo ai camminatori un viaggio attraverso secoli di storia e culture. Il percorso, lungo oltre 1500 km, si sviluppa su strade bianche, piste, sentieri e antiche mulattiere. Ogni tappa unisce fede, arte, storia e natura in un viaggio sostenibile e lento. La sezione che interessa Vallefiorita è ricca di storia, grazie ai Monaci Basiliani che vi hanno lasciato un’impronta indelebile. Il Presidente della locale delegazione dell’Archeoclub d’Italia ha presentato la richiesta del Sindaco per l’inserimento dettagliato del Comune di Vallefiorita nella descrizione della tappa Amaroni-Squillace. La nostra Associazione ha aderito alla proposta e richiesto il patrocinio del Comune per il “Cammino Basiliano® – Raccordo con Amaroni”, e l’utilizzo del logo per i materiali di promozione.

Il Comune di Vallefiorita ha concesso il patrocinio e un contributo significativo, ritenendo che l’inserimento comporti una notevole attività di comunicazione e promozione del territorio. Vallefiorita (CZ) si trova a 309 metri sul livello del mare dal quale dista 14 Km. Confina con i comuni di Amaroni, Girifalco, Cortale, Palermiti, Centrache, Cenadi, Olivadi. Sono paesi collinari e montani che fanno corona a Vallefiorita dalla parte delle Serre: nella fascia jonica, a sud-est, il paese confina con Squillace. Dal 2012 Vallefiorita è Città dell’Olio. Il nome di Vallefiorita non può essere più appropriato: il paese sorge su uno sprone tra le vallette che solcano le pendici orientali della Serralta di S. Vito estendendosi alla “Trempa Randa” (Grande salita) dove dimoravano “i mandri” (le greggi) ed è lambito dal torrente “herraru” sulla cui sponda sinistra si trovano i resti di quello che fu “u monastiari” (il monastero) eretto nel medio Evo.

Il nucleo originario di Vallefiorita, i cui primi documenti risalgono al 1090, sorse attorno ad un eremo basiliano che aveva introdotto la devozione a Sant’Elia. Il legame tra la comunità agraria e il Santo doveva essere molto, molto forte se Santo Elia è stato il nome col quale, fino al 1863, venne indicato il centro abitato e Sant’Elia è ancor oggi il patrono venerato della cittadina. I monaci basiliani giunsero in Calabria in diverse occasioni, specialmente durante le lotte iconoclastiche. Provenienti dall’Oriente, dove il culto dei Santi Sergio e Bacco era molto diffuso, sembra che alcuni eremitaggi basiliani sorgessero proprio nel territorio dell’attuale Vallefiorita, prima dell’arrivo dei Frati Predicatori (Domenicani). L’immigrazione dei monaci basiliani portò la Calabria a vivere il suo periodo aureo durante il Medioevo. La civiltà introdotta dall’Oriente fu così luminosa che si può parlare di una “riellenizzazione” della regione.

I monaci bizantini, o greci, penetrarono profondamente nel tessuto sociale calabrese, influenzando non solo la vita religiosa, ma anche quella culturale ed economica. Dai monasteri basiliani emersero tesori di arte calligrafica, agiografica e innografica, segni luminosi di una civiltà ancora da scoprire. È molto probabile che siano stati i basiliani a introdurre il culto dei Martiri Sergio e Bacco a Sant’Elia. Un ulteriore dato che supporta questa ipotesi è la devozione dei basiliani verso questi due martiri, confermata da antichi documenti che attestano l’esistenza in Calabria, presso Tropea, di un monastero basiliano dedicato ai Santi Sergio e Bacco. L’idea che il culto dei Santi Sergio e Bacco sia stato portato dai monaci basiliani è plausibile e affascinante: la nostra parrocchia e la tradizione cristiana a Vallefiorita affonderebbero le loro radici in un passato antico, ricco di fede e cultura, che ha prodotto nel corso dei secoli frutti fecondi di vita e sapienza cristiana in tutto l’Oriente e nelle regioni mediterranee.

Maggiori approfondimenti nella relazione a cura del prof. Mario Truglia che trovate sul sito, all’indirizzo: https://www.camminobasiliano.it/news/il-cammino-basiliano-a-vallefiorita/