Virus Respiratorio Sinciziale, la Calabria in ritardo: serve una strategia chiara per proteggere i più fragili

L’Osservatorio coordinato da Cittadinanza Attiva pronto a presentare una lettera aperta al Ministro della Salute

A cura di Redazione
20 luglio 2025 17:00
 Virus Respiratorio Sinciziale, la Calabria in ritardo: serve una strategia chiara per proteggere i più fragili -
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Calabria - L’Osservatorio sul Virus Respiratorio Sinciziale, coordinato da Cittadinanza Attiva, organismo che monitora la diffusione del virus respiratorio sinciziale e le risposte delle Regioni, ha messo in luce le profonde disuguaglianze che caratterizzano l’Italia, evidenziando in particolare il divario esistente tra Nord e Sud. La Calabria, già alle prese con molteplici criticità strutturali nel settore sanitario, appare oggi particolarmente vulnerabile davanti alla prossima stagione invernale e al rischio di un’emergenza legata ai più piccoli.

L’obiettivo dell’Osservatorio è chiaro: aggiornare il calendario nazionale delle vaccinazioni includendo tutte le strategie disponibili contro il VRS — dall’anticorpo monoclonale per i neonati, alla vaccinazione materno-fetale, fino ai vaccini per adulti fragili e anziani — garantendo equità di accesso a tutte le fasce di popolazione, ovunque residenti. Tuttavia, a pochi mesi dall’inizio della nuova stagione epidemica, permangono importanti ritardi.

Nel 2025-26 non è ancora stata definita una strategia nazionale efficace: manca un documento ufficiale, nessuna circolare operativa e, soprattutto, non è partita alcuna campagna informativa, se non per la fascia pediatrica. Questa assenza di indicazioni da parte del Ministero della Salute ha spinto diverse Regioni ad agire autonomamente. Sono ben quattordici, tra cui Abruzzo, Puglia e Sardegna, ad aver avviato procedure per l’acquisto dell’anticorpo monoclonale, mentre alcune regioni in piano di rientro hanno deciso di sfidare le restrizioni economiche per non lasciare scoperti i cittadini più fragili.

La Calabria, invece, rimane indietro. Il sistema sanitario regionale, già sotto pressione per le sue carenze strutturali e la gestione di numerose emergenze, rischia di non essere pronto ad affrontare una possibile recrudescenza dei casi di VRS, in particolare tra i bambini. Senza un’azione coordinata e tempestiva, la regione potrebbe trovarsi in difficoltà proprio nel periodo più critico, aggravando una situazione che richiede invece prevenzione e programmazione.

La necessità di un coordinamento nazionale è più urgente che mai. Mentre alcune Regioni si muovono per proteggere i loro cittadini più vulnerabili, la Calabria rischia di rimanere esclusa dalle tutele necessarie, con conseguenze pesanti sul fronte sanitario e sociale. Si aspettano dunque azioni concrete da parte del Ministro della Salute dopo gli impegni presi in occasione del question time del 2 luglio. 

In autunno, con l’arrivo della stagione fredda, sarà il momento di verificare gli effetti di questo ritardo e di chiedere a gran voce interventi concreti per garantire a tutti, senza distinzioni territoriali, il diritto alla salute e alla prevenzione.

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