L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro protagonista di “Performing”

Prosegue il progetto che promuove scambi culturali e artistici, con collaborazioni in Svezia e Napoli e un focus sulle opportunità per gli studenti

A cura di Redazione
03 ottobre 2025 12:00
L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro protagonista di “Performing” -
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Catanzaro - Non si arrestano i momenti di scambio culturale, confronto e alto apprendimento all’interno del progetto Performing, l’iniziativa finanziata grazie ai fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza che vede coinvolti dodici tra Accademie di Belle Arti, Università e Conservatori italiani guidati dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Dopo l’onda lunga lasciata dal Festival di Performing ospitato a Catanzaro per tre settimane nello scorso mese di maggio, il progetto continua a costruire relazioni anche internazionali: a luglio scorso, l’Accademia catanzarese aveva ospitato una delegazione di docenti e studenti dell’Università di Göteborg per il progetto di ricerca dell’artista Fabio Sandri. Nei giorni scorsi, lo stesso artista assieme al curatore Luca Panaro, al docente di Fotografia dell’Aba Catanzaro Simone Bergantini e alcuni studenti catanzaresi sono stati accolti in Svezia per la presentazione del lavoro svolto in Calabria.

Il progetto di Sandri ha segnato l’avvio ufficiale della nuova Scuola di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, un progetto ambizioso che l’Aba del capoluogo della Calabria ha rincorso per anni e che da questo anno accademico è divenuto realtà dopo l’approvazione da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca: «Siamo orgogliosi di aver costruito un ponte con l’Università di Göteborg – ha spiegato Bergantini, coordinatore del progetto di ricerca - con cui la nostra accademia vuole ampliare nei prossimi anni programmi di scambio per i nostri studenti. E siamo felici di aver portato in Svezia il lavoro di Fabio Sandri e Luca Panaro, con il prezioso contributo di Switplatform e Stefano Conti, come gesto inaugurale della nuova Scuola di Fotografia che aprirà quest’anno nella nostra istituzione. Un sentito ringraziamento, infine, va al prof. Hendrik Zeitler e alla direttrice Linda Sternö per la disponibilità e l’entusiasmo con cui ci hanno accolti».

Da Göteborg a Napoli il passo è breve: dal 22 al 24 settembre scorsi, “Crossing – Art without limts”, il progetto dell’Accademia di Belle Arti di Napoli nato all’interno di Perfoming, ha promosso un meeting internazionale dedicato a presentare il lavoro condotto dall’Accademia nel corso dei mesi scorsi e a cui hanno preso parte 21 studenti provenienti da istituzioni artistiche di Tirana, Kosovo, Sofia, Istanbul, Amman, Beirut, Il Cairo, Alessandria d'Egitto e Corfù, nonché rettori e docenti delle Università d'Arte di Beirut, Amman e Kosovo, insieme con docenti italiani provenienti dai Conservatori di Musica di Napoli, Taranto e Siena, dall'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dall'ISIA di Faenza, dall'Università di Brescia e dalla Scuola Superiore Meridionale. Per l’Aba catanzarese hanno partecipato gli allievi Elia Valeo ed Eva Fruci. "Crossing”, infatti, ha gettato le basi per un ponte culturale che da Napoli si è esteso fino ai Balcani, in Medio Oriente e in Nord Africa, con l'obiettivo di istituire un processo creativo, inclusivo e innovativo nelle arti performative. A maggio scorso, infatti, una delegazione dell'Accademia napoletana formata da Enzo Gagliardi, Stefania Oriente, Rosaria Iazzetta e Mario Laporta, ha intrapreso un itinerario di 8.506 chilometri alla scoperta delle realtà culturali e formative di Paesi tanto distanti quanto culturalmente connessi grazie alle radici mediterranee comuni.

«L’estate appena conclusa – ha detto Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro – ha visto la nostra istituzione proseguire alacremente il lavoro di “Performing”. Un percorso intenso, votato a mettere al centro del Mediterraneo l’Accademia di Catanzaro grazie alla costruzione di una serie di relazioni internazionali il cui più importante valore aggiunto è il contributo straordinario alla formazione professionale e artistica dei nostri studenti. Ecco, l’internazionalizzazione è il vero cuore di “Perfoming”, declinata come paradigma di opportunità professionali che però sono anche formazione culturale e umana. Siamo felici del percorso fatto finora e non vediamo l’ora di proseguire, nei prossimi mesi, sulla strada della contaminazione culturale del territorio calabrese attraverso la bellezza e le più alte forme di espressione artistica».

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