Lamezia Terme - Tentazioni d'opera unisce danza e lirica
Una fusione unica tra la tradizione operistica di Puccini e Verdi e la danza contemporanea, con la partecipazione degli allievi del Coreutico
Lamezia Terme – Nell’ambito della rassegna “Vacantiandu Fest 2025”, diretta da Ercole Palmieri e Nico Morelli, il sipario del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme si è aperto sulle “Tentazioni d'Opera – Puccini VS Verdi" della Compagnia Create Danza, con le coreografie e la regia di Filippo Stabile. Uno spettacolo nel quale il classico e il moderno si sono incontrati con risultati originali e sorprendenti, rendendo accattivante per le nuove generazioni l’eredità del patrimonio dell'opera lirica italiana. L'atto unico, liberamente ispirato a capolavori immortali come Traviata, Aida, Tosca, Madama Butterfly e Turandot, si è snodato attraverso una serie di tableaux vivants, dove la danza contemporanea e musica classica si fondono nel ritmo di un linguaggio universale. Filippo Stabile ha fortemente voluto che il suo progetto fosse quanto più coinvolgente per il pubblico giovanile, ed ha incluso la partecipazione attiva degli allievi del Liceo Coreutico di Lamezia Terme, così sottolineando la sua ferma volontà di farli innamorare della danza. La scenografia ha contribuito a questa idea di modernizzazione, attraverso cornici vuote utilizzate sul palco dagli artisti, che sono diventate degli squarci simbolici di un invito rivolto agli spettatori a riempire gli spazi vuoti con la soggettiva percezione della tragedia e dell'amore. Questo minimalismo visivo è stato esaltato dall’uso di calzamaglie sul viso dei danzatori in alcune sequenze, che annullavano l'identità del singolo per elevarla a simbolo universale del pathos operistico.
Il culmine dello spettacolo, di grande suggestione, è stato al momento di “Nessun dorma” della Turandot, accompagnato da una eccezionale esibizione di danza acrobatica. Sulle immortali note di Puccini, i due danzatori si sono librati nell'aria sostenuti da un anello, con movimenti di grande fluidità e sintonia, regalando al pubblico una coreografia aerea di grande eleganza. Filippo Stabile con “Tentazioni d’opera” è riuscito così a celebrare la grande tradizione musicale italiana interpretandola con lo sguardo contemporaneo e, soprattutto, affidandola alle mani, o meglio, ai corpi dei giovani danzatori, dimostrando che l’arte parla un linguaggio universale, sempre capace di superare le barriere generazionali.
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