Sciopero e manifestazioni in Calabria: migliaia in piazza per Gaza e la Flotilla

In Calabria si stanno svolgendo manifestazioni e cortei in occasione dello sciopero per Gaza e la Flotilla. Un presidio della Usb si è tenuto davanti all’ingresso del porto di Gioia Tauro, dove l’attività, comunque, procede regolarmente. Al momento non si segnalano problemi o blocchi.

A partecipare sono migliaia di persone, con una forte presenza di giovani, da Reggio Calabria a Cosenza, dove è presente il segretario regionale della Cgil, Gianfranco Trotta. Moltissime le bandiere palestinesi e i cartelli pro Flotilla e contro Netanyahu.

"Il popolo italiano ha riempito le piazze chiedendo di applicare la Costituzione e di riconoscere lo Stato di Palestina senza se e senza ma", ha detto Trotta. "L'adesione è alta, sia nel settore privato che nel pubblico, laddove non si tratta di servizi essenziali. Ma quale week end lungo. Lo sciopero è stato proclamato a 24 ore dall'assalto alla Flottilla. La Meloni continua ad offendere i manifestanti. Ricordi che chi sciopera ci rimette di tasca propria".

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Per Jessica Cosenza, del Comitato "La base", "il segnale di questa mattina è rivolto soprattutto al governo, perché siamo stanchi di una narrazione di parte faziosa rispetto alla questione del riarmo e del genocidio. La maggior parte di questo paese non è d’accordo all’aumento della spesa militare né agli accordi con Israele. Poi il segnale di stamattina è rivolto anche alla società: siamo convinti che ci sia tanta gente che la pensa come noi e che ancora non è scesa in piazza".

Manifestazioni e cortei sono in corso anche a Reggio Calabria, Catanzaro e Lamezia Terme, ma non vicino a luoghi sensibili come stazioni o aeroporti. In tutte le iniziative bandiere e slogan proPal vogliono "far sentire forte la voce a sostegno della pace, della solidarietà internazionale e dei diritti di chi soffre, e contro il genocidio che si sta perpetrando nei confronti del popolo palestinese".

Studenti in piazza anche a Soverato, dove un gruppo ha sfilato sul lungomare per poi radunarsi in un sit-in. "Ignorare non è una scelta, non possiamo non fare qualcosa: hanno illegalmente bloccato una flotta e deciso di togliere il sorriso ai bambini. Dobbiamo essere noi a dare voce a tutto questo", hanno dichiarato. Intervenendo, un professore ha ammesso di sentire "un po' di vergogna. Siamo troppo pochi".