Sequestri per 600mila euro a esponenti della cosca “Arena”

Beni immobili, polizze e un’auto sotto il mirino della Guardia di Finanza di Catanzaro

A cura di Redazione
11 dicembre 2025 07:41
Sequestri per 600mila euro a esponenti della cosca “Arena” -
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Nei giorni scorsi, i militari del Servizio Centrale I.C.O. e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno dato esecuzione ai decreti di sequestro emessi dal Tribunale di Catanzaro – Sezione per l’applicazione delle Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia.

I provvedimenti hanno disposto il sequestro di diverse unità immobiliari, polizze assicurative e di un’autovettura, per un valore complessivo di circa 600.000 euro, direttamente o indirettamente riconducibili a due soggetti, fino al 2019 intranei al gruppo mafioso “ARENA”, rientranti nella categoria dei soggetti connotati da “pericolosità sociale qualificata” ai sensi del Decreto Legislativo n. 159/2011. I destinatari dei provvedimenti sono indiziati di appartenenza ad associazioni mafiose (art. 416-bis c.p.) o di altri delitti previsti dall’art. 51 comma 3-bis c.p.p.

I due soggetti erano già stati coinvolti, nel 2017, nell’operazione “Jonny”, emersa per la commistione affaristica tra gli stessi e la cosca ARENA nel settore del gaming. L’attività investigativa aveva documentato come la cosca avesse acquisito e mantenuto una posizione dominante nel settore delle scommesse online, anche attraverso modalità illecite. Durante il processo, uno dei due soggetti è deceduto, mentre l’altro è stato recentemente condannato, giudizio non ancora definitivo, dalla Corte d’Appello di Catanzaro.

I provvedimenti sono frutto di indagini economico-patrimoniali complesse, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia e svolte dagli specialisti della Sezione Misure di Prevenzione – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro, in collaborazione con il Servizio Centrale I.C.O. Le indagini hanno evidenziato una palese sproporzione tra il valore dei beni dei soggetti e i redditi dichiarati.

Analoghi provvedimenti avevano già portato, nel corso della stessa indagine, al sequestro di beni per oltre 9 milioni di euro nei confronti di altri soggetti coinvolti.

I decreti di sequestro sono stati adottati ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. n. 159/2011, in attesa del contraddittorio davanti al Tribunale Ordinario di Catanzaro, nell’ambito dei procedimenti di prevenzione finalizzati alla verifica della sussistenza dei presupposti per la confisca dei beni, ancora in corso.